La scienza ha ormai riscoperto la validità terapeutica delle antiche tecniche meditative che vengono dall’Oriente e che, se pur indirettamente hanno apportato un grande contributo nella medicina psicosomatica, nell’epigenetica, al PNEI. Secondo il biologo americano Bruce Lipton, che sull’epigenetica ha scritto “La biologia delle credenze” (Macro ed.), il nostro DNA è si’ influenzato dall’eredità genetica, ma i geni sono influenzati ancor più dall’ambiente e soprattutto dai nostri pensieri. In alcuni ospedali americani si sono condotti anche esperimenti in doppio cieco per dimostrare la forza curativa della preghiera. Come molti asseriscono oggi, siamo co-creatori della nostra realtà e che, attraverso la mente, creiamo (per lo meno in parte, karma permettendo) il nostro destino. “Diventerete l’individuo che volete essere”, dice Mère “ma dovete mantenere una forte volontà”. Tra le persone che hanno divulgato nel nostro secolo la loro esperienza e le tecniche per comunicare con il corpo dobbiamo citare Mère, la compagna spirituale di Aurobindo (Pondicherry, India), il cui lavoro di comunicazione con le cellule è stato divulgato dal suo discepolo, lo scrittore francese Bernard Enginger, più noto come Satprem, Un altro autore che ha affrontato queste tecniche è l’americano William Atkinson, che ha firmato molti dei suoi libri con il nome di Yogi Ramacharaka. Manuela Pompas in questo CD ha scelto la musica di Capitanata per alcune tecniche che ha sperimentato personalmente e che provengono dalla saggezza orientale. Intanto è necessario porsi in uno stato di rilassamento in un ambiente tranquillo, dove non si venga disturbati da stimoli esterni, seduti nella posizione meditativa del fior di loto (con la schiena diritta e le gambe incrociate). Non si deve fare alcuno sforzo, ma semplicemente lasciarsi andare mentre si ascolta, visualizzando le immagini suggerite e diventando testimoni di ciò che avviene dentro di sé, a livello corporeo, mentale ed emozionale. In alcuni esercizi viene utilizzata la visualizzazione della luce, come elemento purificatorio e curativo: questa immagine non è una suggestione, ma rappresenta l’energia universale, chiamata Ki dai giapponesi e prana dagli indiani. In altri viene suggerito il colloquio con le proprie cellule, con il sistema immunitario o con gli organi. E’ chiaro che il corpo non recepisce il significato delle parole. Ma il nostro essere è un sistema intelligente, e quindi i comandi raggiungono la Coscienza e si trasmettono all’organismo.