La Moxibustione (o Moxa)
è una tecnica cinese (anche se il termine deriva dal giapponese Moe Kusa) che significa erba che brucia. L’erba che viene utilizzata è l’Artemisa Vulgaris (Assenzio cinese), perché emette una frequenza all’infrarosso ( la temperatura raggiunge i 600°C) adeguata e non brucia ne troppo velocemente ne troppo lentamente. E’ una particolare tecnica terapeutica , caratterizzata dall’applicazione prolungata di calore su punti e meridiani tipici dell’agopuntura.
Tale calore viene prodotto facendo bruciare – in prossimità della zona da trattare – degli appositi sigari o coni di artemisia: una pianta medicinale (l’artemisia vulgaris) le cui foglie – raccolte in primavera – vengono poi appositamente essicate, pressate e polverizzate.
Attraverso la combustione dei sigari si può così ottenere un lento e benefico riscaldamento della cute e di tutte le strutture interessate.
Potranno talvolta determinarsi degli innocui arrossamenti della pelle ed è quindi importante che l’operatore – anche sulla base della specifica sensibilità del soggetto da trattare – sappia dosare bene i movimenti da eseguire, la distanza da mantenere (almeno 3 cm dalla cute) e i tempi di applicazione (una decina di minuti per punto). In questo modo si eviteranno sgradevoli dolori e scottature.
Particolarmente indicata in caso di dolori articolari e cervicali legati al freddo e all’umidità o in quelli di bronchite e asma, la Moxa va invece evitata in caso di febbre elevata, ipertensione arteriosa e su aree cutanee non integre. E’ anche sconsigliata sui bambini piccoli.
Secondo la medicina tradizionale cinese, quanto piu’ una malattia e’ “fredda” o yin, cioe’ cronica, con metabolismi lenti, brividi, pallore, astenia e arti freddi, tanto piu’ la moxa sara’ efficace; per questo la tecnica si rivela piu’ adatta ai disturbi cronici che alle situazioni acute. Il principale campo d’azione della moxa e’ quello delle malattie da raffreddamento, dolori muscolari e articolari, artrosi, reumatismi, lombalgie ma anche problemi digestivi e intestinali, disturbi mestruali, emicrania, insonnia. La moxibustione é controindicata in caso di ipertensione e di stati febbrili, vene varicose o ulcerazioni cutanee. Il trattamento e’ sconsigliato ai bambini piccoli, ai diabetici e agli asmatici (il fumo della moxa puo’ irritare le vie respiratorie).