E poi, buona ultima nell’elenco delle pietre preziose e semipreziose, c’è lei, la Zultanite! Se non ne avete mai sentito parlare non fatevene una colpa. Prima degli anni ’70 praticamente non esisteva e anche dopo la cerchia dei suoi amici e conoscenti è rimasta per forza di cose piuttosto esigua.
Il suo nome, zultanite (pron: sultanait), già ci catapulta in un mondo fiabesco fatto di minareti, hammam, harem e fantastiche residenze. Facile per chi aveva tante mani (ottomani)! Battute cretine a parte la dedica del nome ai 36 sultani che hanno reso grande l’impero ottomano, vista la provenienza, era scontata.
Questa meraviglia della natura infatti aveva solo un posto in tutto il mondo dove nascondersi, all’interno della Turchia, da qualche parte inaccessibile dell’altopiano anatolico. Sì, è vero, anche altrove c’erano stati in precedenza ritrovamenti ma niente di veramente significativo. Ora il problema è: o che si è nascosta così bene da rendersi introvabile oppure anche lì era così poca che la sua vena si da già per esaurita. Le ultime notizie danno infatti per bloccata ogni ulteriore attività estrattiva.
Un vero peccato! A parte l’intrinseca bellezza non esistono pietre che possano vantare la stessa capacità di cambiare, al cambiare della temperatura della luce, repentinamente e così facilmente colore se si esclude l’alessandrite altrettanto rara e ancor più costosa.
A queste condizioni potete facilmente immaginare i prezzi proibitivi che le poche pietre sul mercato hanno raggiunto. Ultima in elenco, certo, ma molto ben piazzata tra le gemme in alta classifica.
E sempre per le sopraddette condizioni poteva mai l’industria del sintetici stare a guardare? Sarà stata fortuna o particolare abilità ma non è servito neppure sforzarsi a creare un vero sintetico. Grazie ad un’equipe di ricercatori, sembra, turco-indiani, un semplicissimo vetro trattato con speciali alchimie di metalli e terre rare (la formula è segreta, non ci provate) si spaccia ora per zultanite in carne e ossa con quasi la stessa magnificenza e con un così efficiente pleocroismo che vi farà fare: ooh! Ricercatori tanto soddisfatti che gli stessi si sono scomodati perfino a dargli un nome tutto suo: Alexite
Da: https://business.facebook.com/ParriniMarcello/videos/1692738004097279/